lunedì 17 ottobre 2011

Storia del mio cammino verso la rasatura con il “ Rasoio a mano libera “


Mi ero sempre ripromesso, una volta andato in pensione, che mi  sarei comprato due cose :
un orologio " importante "  e un rasoio a mano libera. L' orologio " importante " è rimasto senza rimpianto nella vetrina del negozio ma il primo ” mano libera” e la prima “coramella” sono entrati in casa mia.
            Nel gennaio 2008 sono entrato in un negozio a piazza dei Cinquecento non sapendo nulla di marche, forme ed acciai ma avendo in mente solo un’ immagine che mi è sempre rimasta impressa : quando accompagnavo, il sabato, mio nonno dal barbiere; il prendere un rasoio, passarlo su quella striscia di cuoio, l’insaponatura e poi quella facilità di maneggiare quel “ coso” tanto tagliente.  
            Dunque, acquistato il primo rasoio ( acciaio inox  e senza nome né marca ) e la coramella, lì per lì non mi accorsi dell’ elevato prezzo, il rasoio 80 euro e la coramella Dovo 120 euro, solo dopo con l’esperienza ho capito che ero andato dal rivenditore più caro di Roma ma d’altronde l’iniziazione si deve pagare.
            Nei giorni seguenti ho iniziato ed  i risultati  erano decisamente catastrofici. Le provai tutte ma non c’era nulla da fare, se volevo la barba fatta dovevo usare ancora  il multilama.
            La cosa è anadata avanti un mesetto poi scoraggiato il rasoio e la coramella sono finiti in un cassetto con grave danno per la coramella.
            Ero impegnato in quel periodo in un altro interesse, la mia ricerca genealogica, tra viaggetti e decifrazione, mai come in questo caso parola è stata più adatta, dalle foto fatte ai registri parrocchiali, i più antichi ( 1600 e 1700 ) scritti in latino e qualche volta con calligrafie disastrose, una bella faticaccia. Il rasoio e la sua coramella passò in secondo piano anzi esattamente rimase nel cassetto.
            Dopo circa sei mesi una sera mi misi su Internet per cercare informazioni sui rasoi e mi imbattei in un forum “ Lode al rasoio a mano libera “ di Nicola Menicacci, entrai subito e feci l’iscrizione, le nebbie cominciarono a diradarsi. Come da cosa nasce cosa leggendo i vari interventi scoprii che esisteva un altro forum sull’argomento ed era “ Il rasoio- tutto sul rasoio a mano libera ed oltre….” . Cliccata sul sito ed ancora iscrizione………la nebbia ormai era un lontano ricordo, un forum a dir poco entusiasmante e soprattutto coinvolgente, accoglienza calorosa e consigli a non finire.
            Dal cassetto rispuntaro fuori rasoio e coramella, il rasoio senza danni ma la coramella essendo stata arrotolata nella posizione sbagliata aveva formato dei piccoli avallamenti sul cuoio.
Il passaggio successivo fu l’acquisto su un sito americano del secondo rasoio, un Dovo 516, ma quando arrivò  la delusione fu totale : il rasoio non tagliava.
            Sul forum avevo letto che c’era in Italia un artigiano che costruiva rasoi eccezionali tanto che era entrato anche nel mecato americano, Il suo laboratorio/negozio quarda caso si trovava a Perugia ed io penasi : questo è il segno del destino. A Perugia sono quasi di casa, parte delle mie radici sono ad Assisi e con un niente mi ritrovai al suo cospetto.
            Il nome ? Mastro Livi, persona squisita, artigiano vecchio stampo . Dopo avergli fatto sistemare ( leggi affilare ) i due rasoi che avevo sono uscito dal suo laboratorio con un suo rasoio espressamente fatto davanti a me da uno stampo grezzo.
            Primo di una serie di acquisti nei mesi e negli anni successivi di rasoi, dai moderni ai vintage ed a tutti indistintamente ho dato e do ancora  la massima cura ed attenzione.         
             Inizia così il mio cammino sulla via del “ mano libera”  , un cammino che non si è ancora fermato e nel frattempo  ho cominciato a provare a restaurare qualche rasoio e sbaglio dopo sbaglio piano piano i risultati cominciavano a venire . Vecchi rasoi, trovati nei mercatini,  che della barba oramai avevano solo un lontano ricordo ( mi accorgo che sto parlando come se un pezzo di ferro potesse avere ricordi , chiaramente non è così ma sicuramente la storia che hanno avuto tutti indistintamente è entrata nell' anima di quel pezzo di ferro ) sono tornati funzionanti e pronti al loro unico compito : radere bene. 
              Avessi potuto tenere tutti i rasoi che mi sono passati tra le mani adesso ne avrei una parete piena ma un solido principio che mi sono dato all' inizio ( uno entra ed un' altro esce ) ha fatto si che ad ogni uscita doveva corrispondeva un' entrata e qualche volta l' entrata era un po più interessante. 
               Nella mia " raccolta " ci sono anche dei rasoi di sicurezza , alcuni importanti altri del tutto anonimi . In verità devo dire che li uso raramente . 

Primo rasoio , gennaio 2008